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La confraternita di St. Christoph am Arlberg

Le ripide salite e le pericolose discese erano spesso le difficoltá cui andavano incontro i viaggiatori dell’epoca. I pericoli giacevano nelle strade (allora non asfaltate), l’abbondante neve e il ghiaccio. Heinrich Findelkind, all’epoca al servizio dei proprietari del Castello di Arlen a Überrhein, era molto familiare con i pericoli che uno incombeva nell’attraversare l’Arlberg e concluse che costruendo degli alloggi in cima alla montagna dopo il passo dell’Arlberg si poteva dare ristoro a tutti coloro che erano di passaggio. Riuscí a guadagnarsi tutto l’appoggio del Duca Leopoldo III. Nel 1386 Heinrich Findelkind insieme all’amico Ulrich Nosseck di St. Gallen diede inizio al suo progetto caritatevole, cominciando cosí la costruzione dell’ospizio.

Dagli appunti autobiografici di Heinrich sappiamo che nel primo anno riuscirono a salvare sette vite e una cinquantina circa nel corso dei sette anni successivi. Tale successo nel aver salvato cosí tante vite non fece altro che attirare l’attenzione di molte personalitá di spicco e influenti, da non dimenticare come esempio il riconoscimento e apprezzamento da parte del Papa a Findelkind nel 1397. Il primo di febbraio dell’anno sucessivo Papa Bonificio IX in retrospettiva sanzionó l’intero edificio, la cappella e tutti quegli edifici annessi all’ospizio nonostante gli stessi avessero servito una buona causa per oltre un decennio. Il documento è oggi è conservato negli archivi a Zams.

La Confraternita di S. Cristoforo fu creata per salvaguardare l’esistenza dell’ospizio. Vennero infatti riempiti interi registri con i nomi di tutti coloro che ne facevano parte, nomi dei fondatori, dei molti benefattori e di tutti quelli che in una maniera o l’altra volevano essere membri. Su quei registri, tra i molti nomi si possono ancora trovare oggi non solo nomi austriaci (Arciduca d’Austria) ma anche tedeschi (Duca di Bavaria), arcivescovi come l’Arcivescovo di Mainz, di Trier e Cimensee, uomini non solo in Tirolo ma anche a Görz, Graz, Vienna, Praga, Magdeburg, Cologna, Nimwegen Trier, Strasburgo e Basilea (solo per citarne alcuni). I membri facevano parte di ogni classe sociale, quindi troveremo uomini famosi come tanta gente comune di cui oggi non si puó tracciare il paese di provenienza o esatto stato sociale ma i loro nomi rimangono tra i molti in quei registri.

Le varie riforme e sanzioni non fecero altro peró che dare inizio al declino della Confraternita dopo che molti si lamentavano dello stato precario in cui si trovava ormai l’edificio e di come presumibilmente i proprietari non se ne interessavano. A padre Jakob Feuerstein, parocco a Zams e a capo della confraternita tra il 1621 e il 1650, fú dato il difficile compito di migliorare l’allora attuale situazione, ma nonostante ció durante il regno dell’Imperatore Josef II si arrivo alla fine della Confraternita di St. Cristoph, anche se l’edificio continuo a offrire alloggio come in precedenza.

Nel 1957 un incendio distrusse completamente l’ospizio, piú tardi venne ricostruito, ed oggi è senza dubbio il piú rinnomato albergo nella regione Arlberg. I lavori di ricostruzione della cappella durarono fino al 1961 e il 7 gennaio 1962 venne riconsacra. Nel frattempo le autoritá ecclesiastiche approvarono la rifondazione della Confraternita di St. Christoph. Oggi, come ai tempi di Heinrich Findelkind, la confraternitá si rifá a quei principi fondamentali per mezzo di molte opere caritatevole.